Torino Spiritualità. Un arrivederci
Conclusa la XV edizione di Torino Spiritualità “Ad infinita notte” e abbiamo pensato di salutarvi con un pensiero speciale, mescolando i pensieri che abbiamo sentito in questi giorni. Grazie di aver viaggiato nella notte con noi.
La notte è soave diletto, la notte è paura e la notte è rovina, la notte è di sogni meravigliosi. Di notte sogno: un possibile addio alle armi, tutti i possibili domani, un amore possibile, perché la notte è possibile cura. La notte è uno specchio, ci guardo dentro e vedo il possibile e l’impossibile. Di visioni è denso il dormiveglia, il mattino di preghiere che vivono nella musica del silenzio. La notte è dietro e davanti a me: appena passata, già mi attende di nuovo. Arriva, prima tremo, poi l’accolgo, l’abbraccio. So abbracciare. Voglio essere capace di abbracciare, di accogliere tutte dimensioni della vita, perché così il mio pensiero si fa più grande, grande come la notte, scrigno di capienza infinita. La notte è la madre della vita e della sua eccedenza: se fosse solo giorno, tutto sarebbe chiaro e distinto, la notte raccoglie quello che non vedo ma che tengo con me, tutto ciò che altrimenti se ne andrebbe via. La luce che non vedo di notte io la custodisco, custodire una luce nel buio è l’emblema del coraggio.