Le edizioni passate
2024 | Come legni storti
Il filosofo Immanuel Kant, di cui ricorre il terzo secolo dalla nascita, definiva l’essere umano un legno storto e ne traeva la conclusione che da una creatura così tortuosa e imperfetta non potesse mai nascere qualcosa di perfettamente dritto.
E in effetti, chi tra noi può affermare di non aver mai compiuto un errore, di non aver commesso un passo falso, di non aver preso, almeno qualche volta, lucciole per lanterne? Nessuno, perché l’imperfezione è costitutiva di ciò che siamo, è la marca della nostra naturale fragilità, ma è anche segno della nostra capacità di osare l’imponderabile e, attraverso gli abbagli, giungere a rettificare le nostre idee sul mondo.
Eppure, soggetti a un clima sociale che condiziona il nostro agire imponendo canoni di insostenibile performatività, viviamo ogni svista come umiliante, negandoci così la possibilità di riflettere in modo profondo sull’esperienza dell’imperfezione; che non solo è comune, ma solleva domande degne d’attenzione: come è giudicata la fallibilità nella nostra cultura? Come assumiamo le responsabilità per le conseguenze delle nostre mancanze? Come ci comportiamo con quelle degli altri? Quale ruolo ha l’inciampo nella ricerca spirituale? Si può fare pace con la paura di sbagliare? Possono, i legni storti, raddrizzarsi quel tanto che basta a vivere insieme senza cadersi addosso?
E proprio dal legno storto prende spunto l’immagine guida di questa edizione, realizzata dall’illustratore Francesco Chiacchio, che gioca con la suggestione kantiana per rovesciarla: il legno è ora quello drittissimo, geometrico e svettante di una squadra da disegno (ma con una piccola pecca… la vedete?), qui trasformata nella vela di una barca che solca un intricato oceano di linee curve.
Come a dire che, a certe condizioni, anche l’imperfezione può essere una via.
2023 | Agli assenti
Impossibile tenere distinte vita e morte perché, per quanti sforzi facciamo per rimuoverla, la seconda punteggerà sempre la prima, e la prima saprà farsi spazio nella seconda. I cinque giorni di Torino Spiritualità sono l’occasione per provare a conoscere un po’ meglio i lineamenti di questa compagna estranea, sforzandoci di non esorcizzarla, addomesticarla o spettacolarizzarla con troppe maschere, ma di lasciarci provocare dalla sua presenza e dal suo mistero. Un mistero che si mostra a noi nella forma chiusa del limite, è vero. Ma non è raro accorgersi che il senso profondo del limite non è tanto quello di escludere, di amputare l’orizzonte, quanto quello di invitarci a scandagliare tutto ciò che, entro quel limite, è possibile. E, passaggio ulteriore, a fare più agili la mente, l’immaginazione e il cuore affinché ciò che sta oltre il limite non smetta mai di interpellarci.
La morte ci sgomenta, sì, ma la coscienza della morte è anche ciò che dà senso al nostro destino, rendendo la vita un bene urgente e prezioso. E allora faceva bene Troisi in Non ci resta che piangere a prendere nota della presenza della morte, perché essere mortali è l’altra faccia dell’essere viventi, e integrare il pensiero della morte nella propria vita non è spreco di tempo, ma il contrario: è dare al tempo più spessore, più colore, affinché non scivoli via nell’abitudine. Affinché la morte, quando verrà, ci trovi vivi davvero. E poi, chi può dire se oltre il limite non ci aspetti qualche inconcepibile forma di rinnovamento, prosecuzione o ricomposizione che, nel sancire la fine, nel decretare l’assenza, inaugurerà un nuovo inizio?
2022 | Pelle
L’epidermide rivela moltissimo di ciò che siamo: è archivio intimo, mappa e memoria, al punto che ogni traccia sulla nostra pelle – una ruga, un neo, un’impronta digitale, una cicatrice, un tatuaggio – è la marca di un’individualità, il palinsesto visibile che ci portiamo addosso. L’immagine scelta quest’anno, un’antica roccia lavica segnata dalle tracce di un contatto improbabile e poetico, intende alludere proprio a questa infinita ricchezza di incontri di cui la nostra epidermide è testimone e soglia: alcuni effimeri, altri durevoli come fiori cristallizzati per sempre nella pietra.
Ma nel suo essere soglia, la pelle rinvia anche all’interiorità che nasconde, come dice bene la nota frase del poeta Paul Valèry secondo cui non ci sarebbe nulla, nell’uomo, di più profondo della pelle: è nel confine estremo che scopriamo ciò che siamo, perché è lì sulla superficie che le cose si espongono alla luce. Anche quelle che siamo soliti definire “dello spirito”.
2021 | Desideranti
Gli slanci e le emozioni, le spinte inesauribili che ci abitano; le aspirazioni che danno forma ai cambiamenti interiori; ma anche le mancanze, del vuoto che talvolta inquieta ma che suggerisce anche nuove conquiste.
Desideranti è il tema del 2021, ispirato dal tempo che stiamo vivendo, per un’edizione tutta dedicata al desiderio come pungolo e impulso, come tensione che è nutrimento della vita stessa.
Oggi più che mai siamo “desideranti”, alla ricerca di orizzonti nuovi, di vastità antitetiche rispetto al presente che stiamo vivendo.
2020 | Respiro
Il respiro fermo del tempo sospeso, il fiato corto della sorpresa, l’espirazione profonda che libera sollievo, il soffio vitale della volontà e del raccoglimento: quattro giorni di indagine intorno al respiro, atto che innerva tutte le tradizioni filosofiche e spirituali, capace di svelare ogni piega del sentire umano.
2019 | Ad infinita notte
Sono tante le dimensioni della notte, e dividono. C’è chi ne teme il buio sinistro e chi ama lasciarsi ammaliare dalle danze delle sue ombre, chi vorrebbe sfuggirne l’opacità e chi invece la cerca perché in lei trova riposo, tregua, riflessione. Torino Spiritualità 2019 propone un viaggio notturno per misurare l’intensità del buio, le forme dell’ombra, l’impatto della luce che scuote, quella fuori e dentro ognuno di noi.
2018 | Preferisco di no
Un’obiezione ferma e concisa, gentile ma irriducibile, per esprimere il proprio dissenso contro l’opacità dei tempi. Un rifiuto che non si nutre di ostilità, paura o individualismo, ma da uno scrupolo interiore che impone di proteggere la propria umanità e quella degli altri. Anche quando il prezzo della scelta è alto.
2017 | Piccolo me
Restare o diventare bambini?
Rifiutarsi di crescere oppure ritrovare da grandi un tesoro che si pensava perduto?
2016 | Distinti animali
Silenziosi ed enigmatici, gli animali ci vivono quotidianamente accanto, eppure il loro punto di vista rimane quello dell’assolutamente altro, una costante provocazione capace di rivelare qualcosa di nuovo sul nostro modo di abitare il mondo.
2015 | L’impasto umano
Sulla complessa mescolanza di materia e trascendenza che costituisce e unisce le persone.
2014 | Il cuore intelligente
Quante volte nella vita testa e cuore sono davvero buoni alleati? Sbilanciati su uno solo di questi versanti, rischiamo di condurre una vita a metà. Imparare ad armonizzarli e a farli cooperare, significa scoprirci pienamente capaci di essere umani. Perché il “cuore intelligente” è proprio questo: “la combinazione formidabile” di testa e sentimento.
2013 | Il valore della scelta
Scegliere vuol dire dare forma a noi stessi, reinventare continuamente la nostra vita. Scegliere è sottrarsi ai condizionamenti, mettere ordine nel caos dei desideri, sovvertire le abitudini. Scegliere è non smettere mai di cercare il significato dell’esistenza.
2012 | La sapienza del sorriso
Spesso anche ciò che sembra leggero non tarda a rivelare la propria pesantezza. Sfuggono a questa condanna la sapienza retta e l’intelligenza vivace del sorriso, che permettono di guardare la realtà e l’infinito con occhi diversi.
2011 | In fine. Vivere sul limite dei tempi
Riflettere sulla fine suggerisce di non dismettere le proprie responsabilità ma anzi impone che ciascuno faccia ancora di più i conti con se stesso. Perché vivere sul limite dei tempi può far acquisire un metodo per resistere in questo mondo. Persino al punto di capovolgere le frasi di una profezia.
2010 | Gratis
Se le nostri mani sono vuote, il cuore è messo a nudo; se il palmo si riempie, ciò che riceviamo ha l’eco dell’anima di chi l’ha donato. Il valore del dono visto come legame capace di dar forza allo spirito di una comunità.
2009 | Dis-inganno
Lo svelamento di ciò che appare per individuare ciò che è, condotto attraverso l’esercizio dell’introspezione e del pensiero, è il filo conduttore che intreccia le grandi tradizioni religiose, la filosofia e quel continuo scavare in noi stessi che è la nostra vita.
2008 | Speranze
Tensione verso il futuro, fiducia in quello che avverrà o indagine responsabile del presente quando è attiva e concreta: un’indagine sulla speranza nella sfera privata e in quella pubblica, nella quotidianità di ciascuno e nell’attualità.
2007 | Corpo e spirito
Tra sapienza ed esperienza, tra dolore e piacere, mappare le connessioni esistenti tra corporalità e anima permette di superare i consueti legami che l’uomo comunemente intesse tra la propria l’identità, la società che abita, la scienza e la fede.
2006 | Conflitti
Il superamento del conflitto e la sua soluzione sono possibili solo se si riconosce l’esigenza della convivenza, ovvero di una comune cittadinanza nel mondo.
2005 | Domande a dio, domande agli uomini
Fondamenti e fondamentalismi, in cosa crede chi non crede, le nuove moralità.