Essere e neon. Archeologia di una modernità luminosa
Nel 1903 l’inventore Georges Claude imprigiona un gas raro in un tubo luminoso: è il neon, aria liquida che diventa corrente e conquista la notte. Nelle grandi città le insegne si accendono, rischiarano strade e piazze come una camera delle meraviglie a cielo aperto, capace di eclissare la luna dei poeti. Una vittoriasul buio che il filosofo Marco Filoni racconta attraverso le forme luminose del nuovo immaginario urbano: che cosa sarebbe Pigalle senza le sfavillanti eliche del Moulin Rouge? O New York senza le luci intermittenti di Times Square?
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili
I possessori di Carta Extra possono prenotare il posto in sala